Olio

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Olio

L'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA.

Un brand per la Maremma. Una certezza per il palato.

 

Novembre. La vendemmia, appena trascorsa, sta per regalarci il primo, giovane, vino novello, dal gusto brioso e fresco, mentre, nelle botti, riposa il nettare d'uva da poco svinato.

Ma la Maremma non muore: rinasce più forte dalle sue ceneri, e dalla sua terra regala, instancabile, nuovi frutti.

Cambiano i colori: il rosso intenso e l'ambra del vino sfumano nel verde argentato delle foglie di olivo nel giallo intenso e corposo dell'olio extravergine, uno dei prodotti-simbolo della nostra terra, sia per la qualità del prodotto - dalle proprietà alimentari altamente benefiche - sia per il forte legame territoriale della sua produzione.

 

La terra di Maremma, ricca e variegata di colline e lievi vallate, è il luogo ideale per la coltivazione delle olive. Gli oliveti che, specialmente in autunno, dipingono d'argento le sinuose colline, sono un'iconografia, un brand autentico della terra dall'amara infanzia. Le straordinarie piante monumentali come l'Olivo della Strega, nel Comune di Magliano, e l'Olivone di Semproniano, sono una dimostrazione di quanto l'olivicoltura e la "cultura" dell'olivo abbiano forgiato, da sempre, i maremmani.

 

E' per questo motivo che alla produzione olearia, in Maremma, viene riservata una particolare attenzione: nella cura delle piante, nella raccolta delle olive e nell'estrazione dell'olio. Perché solo così, coniugando tradizione e innovazione, passato e futuro si intrecciano per ottenere la garanzia di qualità dell'oro verde.

 

Ed è per lo stesso motivo che l'olio extravergine maremmano si è meritato, nel tempo, numerosi ed ambiti riconoscimenti, che rendono onore a tutto il territorio, e sono molti gli oli maremmani che vantano il riconoscimento IGP. Altrettante sono le feste e gli eventi che lo promuovono, ne esaltano le genuine caratteristiche e divulgano la cultura dell'olio "buono" maremmano.

 

Ma non dimentichiamoci che la qualità, derivante dalla lunga tradizione, ha mani veloci e impavide. Le mani dei raccoglitori di olive: uomini e donne di ogni età, operai, pensionati o giovani agricoltori, abituati a sfidare la pioggia ed il gelo per pettinare le innumerevoli piante che si inseguono nell'agro-olivicolo maremmano, dal mare alla montagna. Felici ed orgogliosi, poi, di festeggiare la prima frangitura con la bruschetta all'olio nuovo: verde e piccantino, unico.

Sono anche loro un pezzo di storia di Maremma: la rappresentano, la raccontano. La sfidano ad irrobustire le radici, che traggono dalla profondità della terra il nutrimento che porta il nuovo. La invitano ad aprire gli antichi scrigni di tradizioni e sapienza contadina e a svelare i suoi segreti.

 

Un'ottima annata.

L'autunno 2008 sembra preannunciare una buona annata in termini di quantità di olive e, soprattutto, per la qualità dell'olio. Le motivazioni: la scarsità di pioggia e di malattie alle piante, nonché l'attenzione dei coltivatori.

C'è chi dice sia un'annata "quasi eccezionale", anche per l'elevata salute dell'oliva che fa prevedere un'extravergine di assoluta eccellenza.

 

 

Questo testo è un'opera originale di Elisabetta Tollapi