Il Castagnaccio
Il castagnaccio è il dolce dell'Autunno. Uno dei dolci della cucina tipica toscana, molto diffuso anche in altre zone d'Italia nelle quali abbondano le castagne.
Gli ingredienti sono pochi e "poveri", quello principale è la farina di castagne.
Ingredienti
300 gr di farina di castagne
30 gr di pinoli
30 gr di uvetta
15 gr di zucchero
3 cucchiaini di olio extravergine di oliva
1 rametto di rosmarino
2 dl di Vin Santo
un pizzico di sale
Preparazione
Lasciate a bagno l'uvetta nel vin santo in una ciotolo per circa mezz'ora e tritate il rosmarino.
Versare un un recipiente la farina di castagne, lo zucchero, il sale e formare un impast omogeneo aggiungendo acqua tiepida quanto basta.
Prima di versare l'impasto in una teglia grande e bassa ungete il fondo con un pò d'olio.
Versate il composto ed infornate per circa 15 minuti in forno già caldo a 200°C.
Aggiungere il rosmarino, l'uvetta ben strizzata ed i pinoli ed ultimare la cottura per altri 15 minuti.
Coniglio o Conigliolo al Morellino
Caro Amico,
come sai bene, la cucina maremmana è una cucina povera per tradizione essa infatti, ci perviene direttamente dalle varie realtà presenti nei secoli scorsi in Maremma. La nostra cucina è caratterizzata soprattutto da quella che io chiamo "la cucina della sopravvivenza" messa in tavola dai nostri antenati per lo più mezzadri o braccianti; ed era volta a riempire le pance degli uomini e dei ragazzi, cercando di spendere il meno possibile.
Oggi invece la "Cucina della sopravvivenza" è diventata una vera e propria arte gastronomica, richiesta dai palati più fini.
Nelle mie lezioni, (ho insegnato cucina per i corsi della Provincia) ho sempre sostenuto che la cucina va di pari passo all'economia. Se l'economia è forte e la gente sta bene, noteremo che anche la tavola sarà bene imbandita, quando invece siamo in presenza di una grande crisi, anche la tavola ne risente e sarà meno ricca.
La nostra cucina è nata proprio dalla povertà che attanagliava la nostra terra per cui è per tradizione una cucina povera che, si è arricchita nel momento in cui l'economia è migliorata. Quindi io mi raccomando sempre se vogliamo, ai turisti, far conoscere i nostri piatti, di elaborare le ricette originali e non quelle rielaborate nei periodi successivi. Un esempio lampante è l'acquacotta, questa zuppa oggi viene presentata con un uovo cotto sopra ogni piatto ed allora, io mi domando nel secolo scorso le famiglie erano numerose, l'economia debole e la cucina povera come faceva una massaia che lottava per la sopravvivenza a mettere un uovo ad ogni persona? Ne metteva due a stracciatella così toccava un po' per uno.
Oggi ti presento la ricetta del coniglio al morellino.
Ingredienti:
un coniglio
4 spicchi d'aglio con la buccia
Olio d'oliva
Salvia
Rosmarino
Alloro
Peperoncino
Vino Morellino
Latte
Brandy
Sale
Preparazione:
la sera prima mettere in fusione nel vino il coniglio spezzato, insieme all'aglio, e agli odori.
Nel momento in cui si inizia la cottura, scolare la carne e posizionarla in una padella, in modo che spurghi la prima acqua.
A questo punto sciacquare bene e riposizionare sulla padella aggiungendo il resto dell'aglio, gli odori, olio, sale e peperoncino.
Rosolare bene il tutto stando attenti che l'aglio non si bruci se, dovesse succedere toglierlo subito, onde evitare cattivi sapori.
Quando il coniglio sarà ben rosolato, versare il vino rimanente e portare il tutto a cottura. A questo punto aggiungere un po' di brandy e farlo evaporare. Prima di portarlo in tavola aggiungere un po' di latte per legare il sughetto che si è formato. Portare in tavola e servitelo ben caldo.
Buon appetito!
Questo testo è un'opera originale a cura di Pier Nello Cicaloni
chef Ristorante Tre Lampioni - GR